venerdì 9 maggio 2008

Riccardo Cocciante


Il fantastico connubio tra parole e musica ha sempre affascinato un po’ tutti. Ci sono delle collaborazioni musicali dove un testo diventa eccellente proprio grazie alla sua integrazione con il pezzo musicale abbinato, tanto da crearne un binomio inscindibile.

Penso che sia per questo che ci si ritrova a canticchiare delle canzoni cosi’ per caso in un posto qualsiasi ricordandosi non solo la perfetta intonazione delle melodie ma anche tutte le esatte parole, addirittura dopo decenni dall’ultima volta che le hai sentite.

Certo è anche necessario che il momento in cui si ascoltavano con maggiore frequenza sia stato particolarmente importante: non sto a dilungarmi sulla relativa importanza in quanto su questo mi sono gia’ espresso nel precedente intervento su questo blog.

E’ nel periodo della mia vita dove stavo lasciando dietro le spalle i miei giocattoli, le mie letture adolescenziali durante il quale gli affetti e i sentimenti stavano per essere travolti da un uragano, che ho fatto conoscenza con la musica di Riccardo Cocciante.

Sono state le sue canzoni che mi hanno aiutato a capire cio’ che all’epoca mi stava succedendo: la solitudine che in quel periodo mi attanagliava, i nuovi desideri che facevano capolino nel mio essere e nella mia anima potevano avere una spiegazione nelle sue stupende canzoni. Grazie a esse capivo che quel bambino che stava per diventare grande aveva delle emozioni con un senso.

Azzardo a dire che le domande esistenziali che chiunque nella sua vita si è posto possono trovare risposta nei suoi primi album, i prime sette, che guarda caso coincidono proprio con la collaborazione artistica con i grandi Paolo Cassella e Marco Luberti:
1972 Mu
1973 Poesia
1974 Anima
1975 L'alba
1976 Concerto per Margherita
1978 Riccardo Cocciante
1979 ... E io canto

Il desiderio verso la persona amata corrisposto o meno, il suo distacco, la solitudine, l’amore verso le piccole cose, l’amicizia non sono forse queste le cose piu’ belle della vita?

Provate a prendere un LP a caso fra i magnifici sette sopra citati e potrete rigustare quelle magiche sensazioni fatte di tormenti e passioni: provare per credere.

Chi scegliere fra questi per portarsi dietro in un isola deserta? Ovvio! Quello che secondo la critica musicale fra di loro è il meno attraente e che viceversa, per me,  è forse il migliore. Questo a dimostrazione che i sentimenti che si prova nell’ascoltare Riccardo Cocciante sono soggettivi. Quindi via libera all’LP che vede come titolo proprio il suo nome, ed è giusto che sia cosi’ per le emozioni particolari che è riuscito a trasmettermi dal 1978 data della sua uscita.

L’album inizia con Notturno una poesia messa in musica che Riccardo Cocciante amalgama magistralmente , come del resto ci riesce in gran parte dei pezzi della sua enorme discografia: la voce che regala alle strofe che canta si lascia spesso andare a dei passaggi in un crescendo progressivo in cui dimostra le sue grandi capacita’ di vocalizzazione.

Stupida commedia è il secondo brano che, al contrario del primo, offre un cantante perduto volutamente in una rassegnata interpretazione, utile a trasmettere quanto sia difficile portare avanti un rapporto sentimentale in cui si crede.

Colsi una rosa, una specie di madrigale eseguito con un gusto sopraffino riadattato alla musica dei giorni nostri. Anche in questo caso Riccardo Cocciante dimostra che le emozioni possono essere interpretate nei modi piu’ disparati, riuscendo a non smarrire, in questa atipica interpretazione, il significato della propria musica.

Un amore è capace anche di trasformarti e di renderti l’uomo piu’ felice della terra. Capita pero’ che non si riesca a fare capire al proprio amore quanto veramente gli si vuole bene, e allora ci si puo’affidare anche a Storie: grazie a queste si puo’ riuscire a dimostrargli la sua immensita’, come del resto ci è riuscito Riccardo Cocciante in questa straordinaria canzone. Ascoltatela se non lo avete ancora fatto e poi mi ringrazierete.

Una vita che si evolve e un amore che cambia perche’ è la vita che ci cambia: e’ la spiegazione che Riccardo Cocciante da' alla persona amata: A mano a mano, col passare del tempo, solo la forza dell’amore potra’ riuscire a rinsaldare un legame in crisi.

Voglio poi concludere con due pezzi che ogni qual volta ascolto provo sensazioni uniche:
Tornero’ , commovente come non mai. Non so quante volte l’ho cantata nei momenti piu’ tristi. Il desiderio di tornare a un affetto e’ espresso in questa canzone con delle parole stupende, con la solita fantastica musica, per non parlare della struggente mai troppo ascoltata Non andartene via: 124 secondi che nel mio iPod saranno per lei sempre disponibili:

Non andartene via
Neanche solo una notte
Troppo fredda la notte
Se non dormi con me

Non andartene via
Anche se per un’ora
Sembra eterna quell’ora
Se non sei qui con me

Leggi questa poesia
dice che tu sei mia
Parla della follia
che io sento per te

Non andartene via
Neanche solo un istante
Da solo un instante
Morirei senza te

7 commenti:

Pilu ha detto...

E pensare che la prima volta che ho visto e sentito Cocciante alla TV ho detto (testuali parole): " Questo urlatore non farà mai successo"! Della serie, le ultime parole famose. Non sono mai stato un suo grande fan, ma "Anima" fa parte della mia elitaria discoteca ed è per me uno dei dischi italiani più belli che siano stati mai prodotti. Quindi, ancora una volta, bravo Enzino!

Anonimo ha detto...

ecco da chi ha preso i gusti musicali la Lety. Cocciante, creatore dell'heavy metal. Lo stesso che mi hai fatto sorbire, mischiato al mio Renato Zero.
la tua sorella silvia

Gomitolo ha detto...

Mi dispiace cara sorellina ma nella mia isola deserta il tuo Renato Zero non lo porto. Meglio l'Heavy della Lety. ;-)

betto ha detto...

Riccardo Cocciante non mi fa impazzire, ma lo adoro per aver creato quella perla di musical che e' Notre Dame de Paris, e per i suoi pezzi storici!

P.S. per quanto riguarda Renatino... Icaro io lo porto sull'isola :-)

Gomitolo ha detto...

Pilu non ha chiarito se nell'isola deserta ci dobbiamo andare tutti insieme! E nel caso dovessimo ricordiamoci di avvisare quando sul piatto qualcuno si prendera' l'iniziativa di mettere brani come Sbattiamoci o Il triangolo ;-)

betto ha detto...

"sbattiamoci" in Icaro non c'e', ma il "triangolo" si'... quindi... compagni d'isola... siete avvisati... :-D

Pilu ha detto...

Ovviamente, io immagino un'isola deserta per ciascuno: altrimenti che isola deserta sarebbe? Riguardo a Zero, lo confesso: sempre nella mia elitaria discoteca, appaiono Zerolandia e Zerofobia (anche se non li porterei sull'isola). Comunque, se Cocciante ha suscitato tanto rumore, non riesco a immaginare cosa succederà con il mio prossimo post...